Cronologia relativa alla vecchia chiesa
1444 la chiesa di Cerealto era già stata costruita ed aveva un suo beneficio.
12/05/1533 visita del Vescovo luogotenente del Vicentino. Alla chiesa venne attribuito il titolo di "parrocchiale" ed al suo parroco il titolo di "rettore".
29/09/1594 la chiesa fu visitata dal Vescovo Michele Priuli, il quale esortò la piccola comunità a definire gli introiti del beneficio per avere la certezza di un sacerdote stabile. A tal proposito il decano del comune, Matteo Reniero, convocò per il 18/11/1594 la vicinia generale alla quale parteciparono 14 capifamiglia. La parrocchia, quindi, non contava neppure un centinaio di persone. La vicinia stabilì il beneficio, ammontante alla somma annua di 54 ducati, più l'uso della casa canonica, un campo di terra vicino a detta canonica e l'esenzione da ogni spesa per la chiesa e per l'esercizio del ministero pastorale.
1/09/1623 la chiesa di S. Caterina fu visitata dal Vescovo Dionisio Dolfin ed è grazie al verbale steso che possiamo avere le prime indicazioni relative alla struttura della chiesa. Risulta che aveva due altari: il maggiore in marmo, con altare portatile, per il quale il Vescovo esortò di erigere la confraternita del Santissimo e l'altro di S. Rocco in pietra. Mancava la sacristia e c'era soltanto una cassa che conteneva le varie suppellettili della chiesa. Anche il campanile era senza porta.
24/01/1634 visita vicariale eseguita all'arciprete di Valdagno. Nella relazione si annota che la chiesa era ben tenuta, ma un fulmine aveva rotto il fonte battesimale insieme col campanile e una campana. Fatte le dovute riparazioni si andò avanti per un lungo periodo senza grossi interventi, se non l'ordinaria manutenzione.
11/03/1721 fu nominato parroco don Santo Zerbato; durante la sua permanenza fu rinnovato il coro della chiesa "essendo cadente, così che per la sua fracidità...da quando in quando potrebbe cascare in basso e fare delle vittime nella chiesa". Il comune intervenne, ma cercò di ridurre le spese il più possibile "stante che esso comuneto è piccolo".
29/06/1736 un fulmine distrusse il campanile e parte della chiesa. Per niente scoraggiati i capifamiglia, in numero di 22, nella vicinia generale dell'8/07/1736, all'unanimità decisero la ricostruzione del campanile e della chiesa "per renderla a perfetion, a lode del Signore Iddio...".
17/05/1737 un'altra vicinia generale deliberava la ricostruzione anche della casa canonica.
La vecchia casa canonica
31/07/1740 venivano approvati dalla stessa vicinia altri lavori in chiesa "per porvi un altare di marmoro ordinato e lasciato da persona divota per conto di detta chiesa parrocchiale".
21/03/1756 la vicinia generale autorizzava l'acquisto di un orologio per il campanile "qual servi a beneficio di tutti gli habitanti et anco per le funzioni in chiesa".
1810 la comunità acquistò l'orologio da campanile e anche il baldacchino della sopressa chiesa di S. Maria delle Grazie di Valdagno.
15/04/1820 visita pastorale del Vescovo Giuseppe Maria Peruzzi. Il parroco don Francesco Centomo nella relazione scrive che la chiesa ha l'altare maggiore dedicato a S. Caterina, uno dedicato ai SS. Rocco ed Eurosia ed uno dedicato alla Beata Vergine del Rosario.
6/03/1866 visita pastorale del Vescovo Giovanni Antonio Farina. Nella relazione, tra le altre cose, viene evidenziato che la chiesa è "senza soffitto, piccola e di nessuna considerazione".
18/04/1896 Visita pastorale del Vescovo Feruglio; dalla relazione risulta che la chiesa si trovava in cattive condizioni, infatti dopo la restaurazione degli anni 1736 e 1740, non si era fatto quasi nulla per una decorosa conservazione. Aveva tre altari; il maggiore dedicato a S. Caterina e i due laterali dedicati alla Vergine del Rosario e ai SS. Rocco e Antonio Abate.
1922 -1923 a cavallo di questi due anni la chiesa venne demolita per far posto a quella nuova.
(Vicinia = assemblea)
G. Mantese: Storia di Valdagno
G. Mantese - E. Reato: La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi
G. Cisotto: La visiata pastorale di Giovanni Antonio Farina
La chiesa parrocchiale di Cerealto è posta sopra una collina più alta dalle altre, ed è dedicata a s. Caterina Vergine e Martire. Ha tre altari. E' uficiata da un rettore eletto dal Vescovo di Vicenza, e da un cappellano, ma questo soltanto per la messa festiva. Anticamente questa chiesa era unita alla parrocchiale di Altissimo. Ciò raccogliesi dall'nventario de' suoi beni fatto nell'anno 1444 il quale così comincia: Inventarium omnium bonorum...spectantium ecclesie Sancte Catarine de Cerealto factum per...presbyterum Conradum (de Alemania) rectorem Ecclesie Sancti Nicolai de Altissimo, et homines de Altissimo, quia unita est cum suprascripta Ecclesia, cioè di Altissimo, di cui subito sopra v'è pure l'inventario. La prima volta, che nelle visite Vescovili trovai menzione di questa chiesa fu nella visita fattale dal Vescovo luogotenente del Vicentino nel dì 12 maggio 1533 ove chiamasi parrocchiale, e al suo parroco si dà il titolo di rettore, come se gli dà anche dal Vescovo Antonio Marino Priuli nella visita che fece di questa chiesa nel dì 5 ottobre del 1743.
(Macca Gaetano - Storia del territorio Vicentino - Caldogno 1815)